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User / gabriellacomaschi
Gabriella Comaschi / 11,613 items

N 3 B 27 C 0 E Apr 27, 2024 F Apr 27, 2024
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Dal dipinto ' Ragazza allo specchio' di Pablo Picasso ( 1932, ora custodito al Moma di New York )
Mio disegno di quando ero in seconda media, a 12 anni.

Forse non era chiaro neppure a me il perché avessi scelto di fare questo disegno, che sembra un incubo.
Appartiene alla fase cubista di Picasso e il corpo della ragazza sembra scomposto.
La parte a sinistra è di colori chiari, vivaci, vuole rappresentare la spensieratezza, la parte gioiosa della giovinezza. Il viso è diviso e sembra che abbia quasi una maschera gialla luminosa.
A destra, nello specchio, la figura riflessa è di colori scuri, risulta cupa, invecchiata, infelice , impaurita, deformata.
Forse è come si vede la ragazza, come si sente in realtà, sotto le apparenze della sua bellezza .
Sono andata a cercare l'origine e la spiegazione del quadro.
La modella, diciassettenne, è Marie Thérèse Walter, che divenne amante del pittore.
Picasso era già sposato e padre, quasi cinquantenne, e la ragazza vedeva forse in lui anche la figura del padre che non aveva mai conosciuto.
Quando rimase incinta, e ne venne a conoscenza la moglie del pittore, quest' ultima se ne andò .
Ma Picasso, principalmente per questioni di interesse, non divorzio' mai, e neppure sposò Marie, pur aiutandola economicamente.
Poco dopo si innamorò di una fotografa, Dora Maar, e nel 1935 lasciò anche Marie.
La giovane, che nel frattempo era divenuta madre di un bambino, quando Picasso morì nel '77 si uccise, impiccandosi in un garage.
Forse, guardandosi allo specchio, aveva intuito tutta la sua triste storia.
Quando feci questo disegno naturalmente non conoscevo questa vicenda , non conoscevo neppure Picasso. Chissà forse mi aveva colpito la complessità dell'animo umano, che può essere molto diverso dalle apparenze. E quello che noi vediamo non è che un frammento della realtà.

The mirror
From a painting by Pablo Picasso
A drawing of mine, when I was 12

N 15 B 86 C 2 E Apr 27, 2024 F Apr 27, 2024
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Comaschi Gabriella, II H

La mia interpretazione di bambina di un quadro di Picasso a 12 anni, in seconda media.
Mi sorprende che avessi scelto questo soggetto, e non so dove lo avessi visto

Oggi Giornata mondiale del disegno.
Un modo di rappresentare il nostro mondo interiore

Sad Harlequin
( An old drawing when I was a child )

Ho altri disegni di quadri di Picasso di quel periodo. Evidentemente mi aveva colpito molto

Da una descrizione del quadro di Picasso di Nicola Fano nel libro : la tragedia di Arlecchino :
... Lo sguardo esprime lo stato d'animo di un uomo che non ha più né domande né risposte da darsi, oppresso dall 'esperienza dei suoi simili e pronto al sacrificio. Sta per andare a duello truccato, nel corso del quale lo infilzeranno con una spada avvelenata.
Sembra che guardi in basso, come per evitate il confronto diretto con lo spettatore, ma i suoi occhi si perdono nel vuoto.
Le mani sono colte dal pittore in un momento di tregua..
Nessuna maschera. La faccia di Arlecchino è nuda, come quella di un re senza più autorevolezza. Un re deposto :vinto dalla luce elettrica, dalle guerre industriali, da una risata smisurata di fronte al dramma comune.
... Non c'è rabbia in questo quadro, solo rassegnazione. Cosa può dirci ancora Arlecchino ad un secolo tragico?

Il quadro, del 1923, è al Centro Pompidou a Parigi. Ma dal 1901 al 1936 Picasso ha dipinto decine e decine di Arlecchini. Per rappresentare sé, i suoi amici, i suoi nemici, la sua epoca.

Forse avevo scelto questo quadro per rappresentare anche me stessa .
Ed ora mi sembra rappresenti il nostro mondo, rassegnato alla guerra, alla tristezza. Seduto a guardare.
Ma i giovani si stanno muovendo, con forza

April 27th, World Drawing Day

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Ero sull'autobus, stavo andando a trovare mia mamma.
Quando, improvvisamente, pensando a questa fotografia ( che avevo scattata il giorno prima durante una gita ), mi sono venuti in mente dei versi. Cioè solo due frasi, ma in poesia.
Erano così pressanti dentro di me che dovevo scriverli, scriverli subito, perché li avrei dimenticati.
Ricordo anche il punto preciso, come un'immagine fotografica, in cui mi sono venuti alla mente.
Ma non avevo pezzi di carta. Ho trovato uno scontrino, la penna non scriveva... Alla fine sono riuscita a scrivere quelle parole, evidentemente importanti per me.
Stamattina mi è capitata sotto gli occhi la foto. Ho ricordato l'episodio, sono andata a vedere nella borsa, se per caso trovavo il foglietto... Ma non c'era più nulla. Probabilmente , inavvertitamente l'ho buttato via.
Resta l'immagine muta di un passato, un passato dolce, con una culla di legno, i bidoni del latte, una casina rosa fiorita, che non tornerà. Ma continua a parlare nel cuore

Una frazione, salendo da San Ca di Cese alla Guardia
Genova

The forgotten words

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Non c'è via d'uscita


Nursing homes

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Talvolta attraversiamo momenti di solitudine , di inquietudine, di difficoltà . E improvvisamente qualcosa, qualcosa di bello, nell'arte, nella natura, nella gentilezza di un incontro, ti abbraccia, come una carezza

Fontanellato ( PR )

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